Un presente dal passato

In quest’anno funesto poiché pandemico e dunque colmo di tensione, dolore e timore, proprio sul terminare del calendario gregoriano, finalmente uno spiraglio di luce e meraviglia con un clamoroso ritrovamento storico a Pompei, magnifica sede di uno dei siti archeologici più importanti al mondo.
Un termopolio, termine greco per indicare una sorta di locale per rivendita di cibo da asporto o da consumare in loco.
Ciò che esalta i nostri occhi e spalanca le nostre bocche mostrando stupore e meraviglia è la qualità dei dipinti: intonsi, dettagliatamente curati e dai colori intensi e accesi come fossero di recente fattura. Risalgono a migliaia di anni fa, ma hanno il potere di portarci alla mente spaccati di vita quotidiana: giorni di mercato, feste, cerimonie, rumori, odori, sapori e colori che nutrivano tali vite e giornate fino al disgraziato evento dell’eruzione vesuviana.
Nonostante il divario temporale millenario, oggi come allora traspare e si ammette un bisogno di socialità, di confronto e condivisione magari attraverso uno dei piaceri della vita, il cibo.
L’uomo è un animale sociale e come tale ha l’abitudine e il piacere di unire i suoi due godimenti maggiori per rinfrancare spirito e corpo: cibarsi trovandosi in compagnia.
Da sempre gustare del buon cibo è fonte non solo di nutrimento essenziale per il fisico ma anche occasione di condivisione di tempo con altre persone con cui trascorrere momenti di qualità. Lo si fa dunque per festeggiare cerimonie, per allietarsi con sagre e affini e malgrado occorra investirci un certo costo energetico e di tempo per la concretizzazione, vale la pena spenderci noi stessi pur di poter scambiare pensieri, parole e sguardi con altri umani a noi affini.
Vedere e scoprire le stesse inclinazioni e attinenze già consolidate migliaia di anni prima delle nostre generazioni è mentalmente entusiasmante e culturalmente stimolante e notare quanta cura logistica e fantasia per i dettagli già si impiegavano per ciò che è un piacere assoluto fa decisamente sorprendere i nostri sensi.
Colori accesi, ottimi dipinti e scene che paiono di recentissima fattura ci debbono rendere orgogliosi di quale eredità portiamo con noi, e di quale potenziale dispone il genere umano. Tali scoperte sono incentivanti, autentiche meraviglie di cui essere fieri.
In quest’anno funesto poiché pandemico e dunque colmo di tensione, dolore e timore, proprio sul terminare del calendario gregoriano, finalmente uno spiraglio di luce e meraviglia con un clamoroso ritrovamento storico a Pompei, magnifica sede di uno dei siti archeologici più importanti al mondo.
Un termopolio, termine greco per indicare una sorta di locale per rivendita di cibo da asporto o da consumare in loco.
Ciò che esalta i nostri occhi e spalanca le nostre bocche mostrando stupore e meraviglia è la qualità dei dipinti: intonsi, dettagliatamente curati e dai colori intensi e accesi come fossero di recente fattura. Risalgono a migliaia di anni fa, ma hanno il potere di portarci alla mente spaccati di vita quotidiana: giorni di mercato, feste, cerimonie, rumori, odori, sapori e colori che nutrivano tali vite e giornate fino al disgraziato evento dell’eruzione vesuviana.
Nonostante il divario temporale millenario, oggi come allora traspare e si ammette un bisogno di socialità, di confronto e condivisione magari attraverso uno dei piaceri della vita, il cibo.
L’uomo è un animale sociale e come tale ha l’abitudine e il piacere di unire i suoi due godimenti maggiori per rinfrancare spirito e corpo: cibarsi trovandosi in compagnia.
Da sempre gustare del buon cibo è fonte non solo di nutrimento essenziale per il fisico ma anche occasione di condivisione di tempo con altre persone con cui trascorrere momenti di qualità. Lo si fa dunque per festeggiare cerimonie, per allietarsi con sagre e affini e malgrado occorra investirci un certo costo energetico e di tempo per la concretizzazione, vale la pena spenderci noi stessi pur di poter scambiare pensieri, parole e sguardi con altri umani a noi affini.
Vedere e scoprire le stesse inclinazioni e attinenze già consolidate migliaia di anni prima delle nostre generazioni è mentalmente entusiasmante e culturalmente stimolante e notare quanta cura logistica e fantasia per i dettagli già si impiegavano per ciò che è un piacere assoluto fa decisamente sorprendere i nostri sensi.
Colori accesi, ottimi dipinti e scene che paiono di recentissima fattura ci debbono rendere orgogliosi di quale eredità portiamo con noi, e di quale potenziale dispone il genere umano. Tali scoperte sono incentivanti, autentiche meraviglie di cui essere fieri.
Cristina Tonelli