Salti di vita!

Dai media virtuali di qualche giorno fa, ho appreso la notizia di giovanissimi intenti in tuffi proibiti nel lago di Como da rocce ad altezze molto pericolose con relativi feriti e anche deceduti (fonte: Corriere della Sera, 27.07.2020).
Certamente tale evento ci dà modo di riflettere sui relativi motivi di tali “gesta”.
Tutto ciò che hanno in comune tali ragazzi è la giovane età, un fisico in salute e forse la noia, conseguenza magari di una quantità importante di tempo libero.

Potrei allacciarmi al ricorrente pensiero qualunquista e popolare “Chi ha la salute rischia di gettarla via per sempre!” ma tenterei di approfondire un po’ su tale fenomeno.
Forse occorre risalire “a monte”, al sorgere di tali bisogni tanto esaltanti quanto potenzialmente letali, per capire cosa può scattare nella mente dei ragazzi in questione. La goduria per un solo momento di euforia vale così tanto?
Ciò che mi sconcerta, sono le risposte dei ragazzi, così pacate e serene quasi che si accingessero a compiere qualcosa di assolutamente usuale e sicuro. Le loro motivazioni sono da brividi: sapere che c’è della noia, del pressapochismo e della superficialità fa pensare che ormai ci si appresta alla vita in maniera del tutto scontata.
Quella stessa vita che rischia di non proseguire oltre la giovinezza proprio per queste scelte estreme.
Non è sport, con regole, obiettivi e norme di sicurezza.
Non è necessità estrema salva-vita.
È noia, è adrenalina, è novità.
Dai media virtuali di qualche giorno fa, ho appreso la notizia di giovanissimi intenti in tuffi proibiti nel lago di Como da rocce ad altezze molto pericolose con relativi feriti e anche deceduti (fonte: Corriere della Sera, 27.07.2020).
Certamente tale evento ci dà modo di riflettere sui relativi motivi di tali “gesta”.
Tutto ciò che hanno in comune tali ragazzi è la giovane età, un fisico in salute e forse la noia, conseguenza magari di una quantità importante di tempo libero.
Potrei allacciarmi al ricorrente pensiero qualunquista e popolare “Chi ha la salute rischia di gettarla via per sempre!” ma tenterei di approfondire un po’ su tale fenomeno.
Forse occorre risalire “a monte”, al sorgere di tali bisogni tanto esaltanti quanto potenzialmente letali, per capire cosa può scattare nella mente dei ragazzi in questione. La goduria per un solo momento di euforia vale così tanto?
Ciò che mi sconcerta, sono le risposte dei ragazzi, così pacate e serene quasi che si accingessero a compiere qualcosa di assolutamente usuale e sicuro. Le loro motivazioni sono da brividi: sapere che c’è della noia, del pressapochismo e della superficialità fa pensare che ormai ci si appresta alla vita in maniera del tutto scontata.
Quella stessa vita che rischia di non proseguire oltre la giovinezza proprio per queste scelte estreme.
Non è sport, con regole, obiettivi e norme di sicurezza.
Non è necessità estrema salva-vita.
È noia, è adrenalina, è novità.
Cristina Tonelli