Nepal, dossier Caritas: gli interventi a un anno dal sisma e il fenomeno della tratta

Il Dossier pubblicato da Caritas Italiana dal titolo “Tratta di esseri umani. Disumana e globale… E l’emergenza terremoto aggrava il fenomeno” concentra l’attenzione, con dati e testimonianze, sul modo in cui il fenomeno della tratta si sviluppa proprio in corrispondenza di un evento che scuote l’intera società, come nel caso del terremoto che un anno fa ha devastato il Nepal.

In Nepal i dati, già prima del sisma, erano allarmanti: 20-25 mila ragazzine e bambine impiegate nei lavori domestici, 7-8 mila donne e bambine trafficate localmente per lo sfruttamento sessuale, 10-15 mila donne e bambine nepalesi trafficate in India. Dopo il terremoto la situazione della tratta è stata aggravata dalla perdita delle attività di sostentamento e dallo sgretolamento dei meccanismi di protezione sociale.

L’ultima parte del Rapporto si concentra invece sugli interventi realizzati da Caritas Italiana – in quasi tutti i distretti colpiti dal terremoto, con un’attenzione particolare alle popolazioni più isolate e alle caste più emarginate – grazie alle tante persone che hanno contribuito alla colletta in favore della popolazione del Nepal. Complessivamente Caritas Italiana ha impegnato circa 5,7 milioni di euro sostenendo 19 progetti di diverse realtà prevalentemente legate alla Chiesa nepalese quali Caritas Nepal e altre realtà della rete Caritas internazionale, alcune congregazioni religiose presenti nel Paese da anni e operanti a più livelli, alcune ONG italiane con esperienza nel Paese, realtà della società civile nepalese.

A un anno dal terremoto, una missione di Caritas Internationalis, guidata dal presidente, il card. Luis Antonio Tagle, si è recata in Nepal. Anche operatori di Caritas Italiana sono giunti in Nepal per manifestare solidarietà al direttore di Caritas Nepal, padre Silas Bogati.
 I principali ambiti di intervento sono quattro:  ricostruzione, con 4.400 famiglie beneficiarie; acqua e igiene, con 4.670 famiglie beneficiarie; ripristino delle attività produttive e riduzione dei rischi legati ai disastri naturali , con 4.670 famiglie beneficiarie; supporto psicosociale e protezione  a beneficio di 500 persone.
La rete internazionale ha messo complessivamente a disposizione 36,4 milioni di euro per interventi triennali di ricostruzione.
Ha finora fornito aiuti d’urgenza a più di 300.000 persone,  in 15 distretti,  ha fornito riparo a oltre 110.000 famiglie,  prodotti per l’igiene e acqua potabile per 38.000 famiglie, cibo e sementi per 34.000 famiglie, aiuti per ristrutturare 400 scuole.