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Mal di social

Fino a qualche decennio fa, era impensabile concepire un mondo assai invadente, manipolante e così potente come quello virtuale.

Il web trova la sua genesi in ambienti universitari e lavorativi, solo in seguito è arrivata la sua estensione alla sfera privata degli utenti.

Come la gran parte di tutte le realtà in cui siamo immersi, possiede i suoi benefici e risvolti positivi, così come i suoi lati ammaliatori e piuttosto negativi.

La differenza, come sempre, la facciamo noi, con il nostro senso critico, con una giusta misura di utilizzo di cui tener conto e con una educazione digitale ancora oggi assai scarsa.

Il web è un mare magnum di opzioni, saperi e anche occasioni propizie: penso ai più svariati divulgatori che hanno fatto la loro fortuna facendosi conoscere in un’ottica molto più ampia e moderna del semplice passaparola. Tuttavia, una situazione positiva spesso ne può rivelare altre pericolose e tossiche: in tal caso, adescamento di soggetti vulnerabili, truffe ai danni di utenti ancora digitalmente troppo ignoranti per un corretto discernimento, sovraesposizione di minori con video e foto alquanto discutibile. E l’elenco delle malefatte potrebbe aggiornarsi costantemente.

Qualsiasi strumento che abbiamo sottomano, può essere di grande interesse o davvero dannoso, e i social non fanno eccezione.

Interessanti dal punto di vista di qualsivoglia informazione, ma altrettanto esageratamente esorbitanti nella vita sociale degli utenti anche a causa della mole di possibilità di connessione costante, avendo a disposizione devices sempre più potenti e al contempo maneggevoli.

La cultura e l’educazione digitale possono davvero fare la differenza, soprattutto coltivate nei giovanissimi che si affacciano ora ad entrambi i mondi, reale e virtuale, necessarie in realtà anche a persone mature le quali frequentemente ne sono ancora sprovviste, poiché il web come lo intendiamo oggi è davvero di uso recente. 

Comprenderne i limiti, farne un uso discernente, saper selezionare correttamente in una infinità di contenuti in cui sovente lo scopo è avere più “like” possibili e monetizzare il tutto:si rende dunque indispensabile che i minori vengano guidati attraverso spiegazioni e chiarimenti per affrontare al meglio questo mondo esploso recentemente come una iperbole impazzita.

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