Lieto di non arrendersi mai

Lieto di non arrendersi mai

Photo by Tim Mossholder on Unsplash
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Ascoltando distrattamente, per caso, la storia di questo simpatico signore toscano, in realtà ho sentito il bisogno di fare più attenzione alle sue parole poiché mi hanno donato casualmente lo spunto per riflettere su ciò che oggi è divenuto il nostro mondo, la nostra società e ciò che portiamo dentro a tale realtà come nostra educazione e bagaglio culturale di anni addietro.

Il signor Nardini Lieto, toscano Doc, pare un tipo tutto d’un pezzo, sicuro di sé e soprattutto certo dei suoi valori e di ciò che è giusto o meno per lui. Questo forse anche per il raggiungimento di un’età anagrafica in cui ci si può davvero permettere di dire e fare ciò che ci è più congeniale senza sentirsi limitati da imposizioni sociali e culturali.

Da sempre è barbiere nel suo paese natale, nella sua bottega storica dove tutto è e si fa come una volta: dal taglio di capelli rigorosamente a mano all’arredamento del locale. È stato ed è corteggiato da ricchi imprenditori affinché ceda il suo locale ma finora si è sempre opposto anche innanzi a cifre molto importanti.

Lieto vive queste proposte quasi come un torto, un tentativo di dare un prezzo a tutta la sua vita.

Adoro questo atteggiamento e il suo pensiero tale per cui riesce a non farsi scalfire da ciò che spesso è la vita di oggi: consumismo, arrivismo, guadagno immediato sopra ogni cosa, tentazione pecuniaria.

Lieto, finché ovviamente ne sarà in grado, tenterà di combattere il pensiero che serpeggia nella nostra società, ossia che tutto possa essere comprato dal dio denaro: un locale storico, la sua clientela, persino la storia di una vita.

Amo anche il fatto che questo vigoroso e valente barbiere d’altri tempi riesca e sia riuscito a suo dire a trattare tutti democraticamente, in egual misura e dando loro la medesima importanza: semplici cittadini o sceicchi miliardari o ancora sportivi famosi omaggiati in tutto il mondo recatisi da lui per un taglio di capelli.

Tutto questo, al giorno d’oggi, risulta assai non semplice anche solo configurarlo nella nostra mente moderna, dove si bramano foto e autografi soprattutto con persone divenute famose attraverso la dilagante tecnologia ma che di fatto nulla hanno apportato al nostro mondo se non la loro momentanea vanità: showgirl, stelline del varietà, partecipanti ai reality …

Naturalmente il signor Lieto è arrivato ad un punto della sua vita in cui i figli sono già grandi e autonomi e, per sua stessa ammissione, lavorare è un modo per non arrendersi all’esistenza che scorre così repentina sulle spalle di tutti noi.

Mi piace però e mi fa assai riflettere il modo in cui lui semplicemente prosegue per la sua strada, armato delle sue convinzioni semplici ma altrettanto ferree che in un modo o nell’altro gli fanno perseguire i suoi obiettivi: rispettare i propri valori compagni di una vita ed essere impegnato di mente e fisico, per non pensare a ciò che sarà, a ciò che era e non è stato più, nel bene e nel male.

Ascoltando distrattamente, per caso, la storia di questo simpatico signore toscano, in realtà ho sentito il bisogno di fare più attenzione alle sue parole poiché mi hanno donato casualmente lo spunto per riflettere su ciò che oggi è divenuto il nostro mondo, la nostra società e ciò che portiamo dentro a tale realtà come nostra educazione e bagaglio culturale di anni addietro.

Il signor Nardini Lieto, toscano Doc, pare un tipo tutto d’un pezzo, sicuro di sé e soprattutto certo dei suoi valori e di ciò che è giusto o meno per lui. Questo forse anche per il raggiungimento di un’età anagrafica in cui ci si può davvero permettere di dire e fare ciò che ci è più congeniale senza sentirsi limitati da imposizioni sociali e culturali.

Da sempre è barbiere nel suo paese natale, nella sua bottega storica dove tutto è e si fa come una volta: dal taglio di capelli rigorosamente a mano all’arredamento del locale. È stato ed è corteggiato da ricchi imprenditori affinché ceda il suo locale ma finora si è sempre opposto anche innanzi a cifre molto importanti.

Lieto vive queste proposte quasi come un torto, un tentativo di dare un prezzo a tutta la sua vita.

Adoro questo atteggiamento e il suo pensiero tale per cui riesce a non farsi scalfire da ciò che spesso è la vita di oggi: consumismo, arrivismo, guadagno immediato sopra ogni cosa, tentazione pecuniaria.

Lieto, finché ovviamente ne sarà in grado, tenterà di combattere il pensiero che serpeggia nella nostra società, ossia che tutto possa essere comprato dal dio denaro: un locale storico, la sua clientela, persino la storia di una vita.

Amo anche il fatto che questo vigoroso e valente barbiere d’altri tempi riesca e sia riuscito a suo dire a trattare tutti democraticamente, in egual misura e dando loro la medesima importanza: semplici cittadini o sceicchi miliardari o ancora sportivi famosi omaggiati in tutto il mondo recatisi da lui per un taglio di capelli.

Tutto questo, al giorno d’oggi, risulta assai non semplice anche solo configurarlo nella nostra mente moderna, dove si bramano foto e autografi soprattutto con persone divenute famose attraverso la dilagante tecnologia ma che di fatto nulla hanno apportato al nostro mondo se non la loro momentanea vanità: showgirl, stelline del varietà, partecipanti ai reality …

Naturalmente il signor Lieto è arrivato ad un punto della sua vita in cui i figli sono già grandi e autonomi e, per sua stessa ammissione, lavorare è un modo per non arrendersi all’esistenza che scorre così repentina sulle spalle di tutti noi.

Mi piace però e mi fa assai riflettere il modo in cui lui semplicemente prosegue per la sua strada, armato delle sue convinzioni semplici ma altrettanto ferree che in un modo o nell’altro gli fanno perseguire i suoi obiettivi: rispettare i propri valori compagni di una vita ed essere impegnato di mente e fisico, per non pensare a ciò che sarà, a ciò che era e non è stato più, nel bene e nel male.

Cristina Tonelli