La memoria degli stolti


Tra i più grandi errori che l’uomo di oggi può compiere e di fatto sta compiendo è la perdita della sua preziosissima memoria storica.
Fatti recenti di cronaca di varia natura i quali, purtroppo, cominciano ad essere di una quantità considerevole, ci dimostrano che sempre più spesso e agilmente l’uomo, soprattutto i giovani, fanno tornare in auge e ripropongono atteggiamenti, proclami e proteste a sfondo razzista, violento, misogino, giustiziere sino ad arrivare ad atti di grave violenza impetuosa e incontrollata.
Un ritorno drammatico a ideologie razziste, politicamente assai pericolose in quanto xenofobe e dittatoriali, apparentemente appartenenti ad epoche ormai concluse ma di fatto tornate protagoniste col tentativo di legittimarle attraverso la stanchezza dei cittadini di essere poco rispettati, non riconosciuti appieno nei propri diritti e terrorizzati al pensiero di essere toccati da diversità, dallo straniero, di veder contaminato il proprio orticello mentale.
Episodi di brutalità negli stadi, violenze gratuite per questioni di poca rilevanza, brutture in bocca anche ai giovanissimi e rivolte soprattutto alle fasce più deboli, o quelle in minoranza.
Ciò che terrorizza cuore, occhi e mente di fronte a tali eventi è la facilità, la superficialità, la tranquillità di coscienza con cui vengono perpetrate.
E ciò che fa ancor più male è il fatto che tale scempio comportamentale sia spesso avallato da adulti, genitori i quali dovrebbero fungere da educatori che invece si trincerano dietro deboli salvaguardie, difendendo i propri figli sostenendo che si tratta di giovane età o goliardia.
Di goliardico non c’è nulla.
C’è semmai la disperazione e la pena per una memoria che sta evaporando sotto cumuli di sciocchezze, valori perduti, prepotenza. Stolti lo stiamo diventando poiché, a mio avviso, non facciamo tesoro della storia passata che ha coinvolto le generazioni a noi precedenti da cui proveniamo: odio dapprima insabbiato e poi esploso in guerre e deportazioni.
Chi dispone di menti che non vanno al di là della propria importanza personale e non hanno una visione totalitaria della società in cui ci si trova immersi, del mondo che verrà lasciato in eredità alle future generazioni ma concentrato invece su un esclusivo interesse identitario piuttosto ottuso, fa si che possa essere facilmente manipolato da coloro i quali si spacciano per promotori di soluzioni e miglioramenti, ottimi oratori che trasformano teste pensanti in pecorelle smarrite.
Cosa fare per arginare questo limite così pericoloso, questo problema forse considerato a lungo termine ma inesorabilmente costante nel dilagare tra le nostre anime se non mantenere viva la cultura della memoria, la storia dei nostri predecessori, facendola imparare ai piccoli affinché non tentino di delinquere da adulti?
La svolta reale ed efficace, a mio parere, può essere dunque data da cultura, esempio, educazione, riflessione, discussione costruttiva.
Ricetta non facile, complessa ma probabilmente l’unica portatrice di evoluzione positiva.
Cristina Tonelli.
Tra i più grandi errori che l’uomo di oggi può compiere e di fatto sta compiendo è la perdita della sua preziosissima memoria storica.
Fatti recenti di cronaca di varia natura i quali, purtroppo, cominciano ad essere di una quantità considerevole, ci dimostrano che sempre più spesso e agilmente l’uomo, soprattutto i giovani, fanno tornare in auge e ripropongono atteggiamenti, proclami e proteste a sfondo razzista, violento, misogino, giustiziere sino ad arrivare ad atti di grave violenza impetuosa e incontrollata.
Un ritorno drammatico a ideologie razziste, politicamente assai pericolose in quanto xenofobe e dittatoriali, apparentemente appartenenti ad epoche ormai concluse ma di fatto tornate protagoniste col tentativo di legittimarle attraverso la stanchezza dei cittadini di essere poco rispettati, non riconosciuti appieno nei propri diritti e terrorizzati al pensiero di essere toccati da diversità, dallo straniero, di veder contaminato il proprio orticello mentale.
Episodi di brutalità negli stadi, violenze gratuite per questioni di poca rilevanza, brutture in bocca anche ai giovanissimi e rivolte soprattutto alle fasce più deboli, o quelle in minoranza.
Ciò che terrorizza cuore, occhi e mente di fronte a tali eventi è la facilità, la superficialità, la tranquillità di coscienza con cui vengono perpetrate.
E ciò che fa ancor più male è il fatto che tale scempio comportamentale sia spesso avallato da adulti, genitori i quali dovrebbero fungere da educatori che invece si trincerano dietro deboli salvaguardie, difendendo i propri figli sostenendo che si tratta di giovane età o goliardia.
Di goliardico non c’è nulla.
C’è semmai la disperazione e la pena per una memoria che sta evaporando sotto cumuli di sciocchezze, valori perduti, prepotenza. Stolti lo stiamo diventando poiché, a mio avviso, non facciamo tesoro della storia passata che ha coinvolto le generazioni a noi precedenti da cui proveniamo: odio dapprima insabbiato e poi esploso in guerre e deportazioni.
Chi dispone di menti che non vanno al di là della propria importanza personale e non hanno una visione totalitaria della società in cui ci si trova immersi, del mondo che verrà lasciato in eredità alle future generazioni ma concentrato invece su un esclusivo interesse identitario piuttosto ottuso, fa si che possa essere facilmente manipolato da coloro i quali si spacciano per promotori di soluzioni e miglioramenti, ottimi oratori che trasformano teste pensanti in pecorelle smarrite.
Cosa fare per arginare questo limite così pericoloso, questo problema forse considerato a lungo termine ma inesorabilmente costante nel dilagare tra le nostre anime se non mantenere viva la cultura della memoria, la storia dei nostri predecessori, facendola imparare ai piccoli affinché non tentino di delinquere da adulti?
La svolta reale ed efficace, a mio parere, può essere dunque data da cultura, esempio, educazione, riflessione, discussione costruttiva.
Ricetta non facile, complessa ma probabilmente l’unica portatrice di evoluzione positiva.
Cristina Tonelli.
Cristina Tonelli