CHI DISPREGIA, PAGA A CARO PREZZO.

Chi dispregia, paga a caro prezzo

Photo by Jordan Beltran on Unsplash

In questi ultimi tempi, con temibile frequenza crescente e costante, veniamo a conoscenza di storie terribili sui rapporti tra esseri umani e ambiente naturale.

Bracconieri che contribuiscono alla morte di tante specie di animali per il gusto di apparire onnipotenti e prevaricanti mirando a visibilità e seguaci.

Photo by Jordan Beltran on Unsplash

Perdita della metà circa della fauna selvatica mondiale a causa di deforestazioni e coltivazioni estensive, cambiamento climatico con conseguente qualità dell’aria mediocre e dannosa causa inquinamento in aumento costante e sempre per mano umana, recentemente migliaia di rifiuti quali protezioni sanitarie anti Covid 19 gettati via senza alcun criterio.

In tutto ciò, il cuore vero della preoccupante questione è l’uomo che decide, l’uomo che specula a proprio vantaggio, l’uomo che vuole, ottiene e impone, sempre e comunque.

Questa tendenza alla supremazia egocentrica umana sta conducendo a grande levatura all’autodistruzione inesorabile e irreversibile.

Ci si sente infallibili, potenti e dominatori. Nei secoli si è spezzato quel legame uomo-natura benigno, rispettoso e propizio a favore di lucro umano e di uno stato d’animo imperante coltivato senza freno alcuno, occultando così una sana consapevolezza indispensabile per comportarsi in maniera virtuosa e autoregolamentata a favore di tutti, uomo e pianeta ospitante. Fa rabbrividire il fatto che si possa arrivare a tanto in una maniera del tutto superficiale reiterando nel tempo azioni di fatto delinquenziali.

Risultato di fallimento educativo e delirio di onnipotenza, poiché nessuno di tali persone coinvolte si presta a pensare al pianeta come al solo in cui l’uomo viva, al fatto che sia in lascito ai nostri figli, alla banale ma ovvia considerazione che il male fatto a tutti è male anche per essi stessi. Per assurdo, in un’accezione totalmente negativa, tale fenomeno deplorevole ambientale accomuna tutti gli stati del mondo.

In nome del denaro, del potere tutto appare sacrificabile, replicabile e rimediabile.

Ciò che è in toto errato è l’atteggiamento prepotente e la cultura distruttiva con cui tali soggetti si pongono e ciò che è più deleterio e inaccettabile è il fatto che spesso si tratti di rappresentanti politici, presidenti, il cui potere può determinare o meno risvolti positivi o drammatici.

Oggi, tuttavia, in controtendenza si sta notando la genesi di una nuova mentalità: più consapevole, più “green” e rispettosa ed a coltivarla sono i più giovani. Tutto dipende dalla corretta educazione infusa a partire dal nucleo sociale più piccolo ma indispensabile-la famiglia- sino a giungere alla società tutta.  Impartire corretti valori per future vite sane e probe in giovani menti ancora plasmabili e flessibili come fuscelli, le quali possono contemplare il pianeta come un papiro intonso di cui non abusare con leggerezza ma utilizzare con saggia parsimonia, poiché ciò che è perduto non lo riavremo più con noi.

In questi ultimi tempi, con temibile frequenza crescente e costante, veniamo a conoscenza di storie terribili sui rapporti tra esseri umani e ambiente naturale.

Bracconieri che contribuiscono alla morte di tante specie di animali per il gusto di apparire onnipotenti e prevaricanti mirando a visibilità e seguaci.

Perdita della metà circa della fauna selvatica mondiale a causa di deforestazioni e coltivazioni estensive, cambiamento climatico con conseguente qualità dell’aria mediocre e dannosa causa inquinamento in aumento costante e sempre per mano umana, recentemente migliaia di rifiuti quali protezioni sanitarie anti Covid 19 gettati via senza alcun criterio.

In tutto ciò, il cuore vero della preoccupante questione è l’uomo che decide, l’uomo che specula a proprio vantaggio, l’uomo che vuole, ottiene e impone, sempre e comunque.

Questa tendenza alla supremazia egocentrica umana sta conducendo a grande levatura all’autodistruzione inesorabile e irreversibile.

Ci si sente infallibili, potenti e dominatori. Nei secoli si è spezzato quel legame uomo-natura benigno, rispettoso e propizio a favore di lucro umano e di uno stato d’animo imperante coltivato senza freno alcuno, occultando così una sana consapevolezza indispensabile per comportarsi in maniera virtuosa e autoregolamentata a favore di tutti, uomo e pianeta ospitante. Fa rabbrividire il fatto che si possa arrivare a tanto in una maniera del tutto superficiale reiterando nel tempo azioni di fatto delinquenziali.

Risultato di fallimento educativo e delirio di onnipotenza, poiché nessuno di tali persone coinvolte si presta a pensare al pianeta come al solo in cui l’uomo viva, al fatto che sia in lascito ai nostri figli, alla banale ma ovvia considerazione che il male fatto a tutti è male anche per essi stessi. Per assurdo, in un’accezione totalmente negativa, tale fenomeno deplorevole ambientale accomuna tutti gli stati del mondo.

In nome del denaro, del potere tutto appare sacrificabile, replicabile e rimediabile.

Ciò che è in toto errato è l’atteggiamento prepotente e la cultura distruttiva con cui tali soggetti si pongono e ciò che è più deleterio e inaccettabile è il fatto che spesso si tratti di rappresentanti politici, presidenti, il cui potere può determinare o meno risvolti positivi o drammatici.

Oggi, tuttavia, in controtendenza si sta notando la genesi di una nuova mentalità: più consapevole, più “green” e rispettosa ed a coltivarla sono i più giovani. Tutto dipende dalla corretta educazione infusa a partire dal nucleo sociale più piccolo ma indispensabile-la famiglia- sino a giungere alla società tutta.  Impartire corretti valori per future vite sane e probe in giovani menti ancora plasmabili e flessibili come fuscelli, le quali possono contemplare il pianeta come un papiro intonso di cui non abusare con leggerezza ma utilizzare con saggia parsimonia, poiché ciò che è perduto non lo riavremo più con noi.

Cristina Tonelli