Auguri di Buon Natale

Auguri di Buon Natale

Natale vera luce di speranza per l’umanità

Anche quest’anno è arrivato il consueto momento dell’invio e dello scambio degli auguri di Natale. Quest’anno come Caritas diocesana vogliamo fare ad ognuno dei lettori i nostri migliori auguri di un Santo Natale in maniera diversa dagli anni precedenti. Lo facciamo con un testo scritto proprio per questa occasione da Cristina Tonelli, giovane scrittrice che collabora ormai da 5 anni con la Sala della Pace della Caritas di Fano nella cura della rubrica “Silenzio di Parole”. Come Caritas diocesana abbiamo avviato da poco una riflessione che ci porterà durante tutto l’anno pastorale ad approfondire e ad interrogarci sotto diversi aspetti sul tema dell’accoglienza e abbiamo chiesto a Cristina di aiutarci in questa con il suo pensiero in questo cammino di riflessione. Come ci ricorda Papa Francesco, Gesù non è solo Signore e Maestro ma è anche “pellegrino e ospite”, a cui va riservato “un atteggiamento fraterno, in modo che si accorga di essere in famiglia e non in un ricovero provvisorio. Così intesa, l’ospitalità – che è una delle opere di misericordia – appare veramente come una virtù umana e cristiana, una virtù che nel mondo di oggi rischia di essere trascurata”. Buona lettura e a tutti un augurio sincero e profondo di buon Natale. 

“Il periodo natalizio, colmo di luci e decorazioni, ci conduce quasi ad un obbligo morale di riscoperta di valori che ci dovrebbero formare e guidare nel nostro cammino di vita, in particolar modo ora, vivendo tale momento storico difficile e provante. L’accoglienza è uno di tali valori da sperimentare, da rispolverare, da concretizzare, in nome di quelle persone migliori che potremmo essere. I nostri avi hanno storicamente provato sulla propria pelle la migrazione in altri continenti, il salto nel buio, il tutto per tutto per una vita decente e meno aberrante ma noi abbiamo memoria corta per disfatte e sacrifici mentre dovremmo conservarne il rispetto e lo spirito in nome di coloro che oggi tentano il salvataggio di sé e dei propri affetti sapendo di andare incontro anche ad una fine dolorosa quanto temuta. L’accoglienza verso il diverso, verso chi non mostra convenzionalità a favore di particolarità volute o subìte e quindi esposto a critiche spesso gratuite e distruttive. Infine l’accoglienza del sé, di ciò che noi siamo o che vorremmo essere nei nostri innumerevoli aspetti e progetti di vita, includendo anche idee nuove che mettano in gioco anima e corpo. Che il Santo Natale conduca a noi una nuova luce plasmata da speranza e sano interesse di vita”.