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STRETTI STRETTI.

Oggi più che mai penso che la vera ricchezza sia quella degli affetti. Quella dell’intelligenza, della prontezza di spirito, del tempo.

Quel tempo che ci sfugge e ci lasciamo sfuggire sempre più spesso; quel tempo che sembra indispensabile; quelle scadenze che ci condizionano le giornate ma che noi pensiamo di poter controllare. La follia è solo il passo più avanti della frenesia.

Abbiamo sempre meno soldi e più avidità, meno tempo e più sogni, spazi sempre più piccoli e desideri sempre più ambiziosi. Non ci soffermiamo sui bisogni degli altri, ma pretendiamo devozione verso di noi. Facciamo fatica a leggere negli occhi di chi vive con noi. A ricambiare il sorriso di uno sconosciuto. Non chiediamo permesso, ma passiamo; non diciamo grazie, ma pretendiamo; non ci scusiamo perché non ci mettiamo in discussione; leggiamo poco e non ci fermiamo a riflettere.

Il tempo è a nostra disposizione, nulla ci impedisce di cambiare, di fare un passo indietro, di ridere. Il rischio non è rallentare, ma essere risucchiati dal vortice.

Non uscire un sabato sera per stare con la propria famiglia non è un disonore; fermarsi a parlare con una persona anziana non è una vergogna. La gioia è anche perdersi nella propria città camminando senza pensieri, ballare come se nessuno stesse guardando. Riappropriarsi dei propri desideri, non aver paura di un abbraccio. Guardarsi intorno con occhi stupiti e chiedere “per piacere”. Fare un respiro profondo prima di arrabbiarsi e chiedersi se davvero ne vale la pena.

Per concludere voglio lasciarvi con la lettura di una poesia che a me ha un po’ cambiato il modo di vivere le giornate anche se di strada ce n’è ancora tanta da fare…

DANZA LENTA di David L. Weatherford

“Hai mai guardato i bambini in un girotondo?
O ascoltato il rumore della pioggia quando cade a terra?
O seguito mai lo svolazzare irregolare di una farfalla?
O osservato il sole allo svanire della notte?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare cosi veloce.
Il tempo è breve.
La musica non durerà.
Percorri ogni giorno in volo?

Quando dici “Come stai? ”
Ascolti la risposta?
Quando la giornata è finita ti stendi sul tuo letto
Con centinaia di questioni successive che ti passano per la testa?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare cosi veloce.
Il tempo è breve.
La musica non durerà.

Mai detto a tuo figlio, lo faremo domani?
Senza notare nella fretta, il suo dispiacere?
Mai perso il contatto, con una buona amicizia che poi è finita
Perché tu non avevi mai avuto tempo di chiamare e dire “Ciao”?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare cosi veloce.
Il tempo è breve.
La musica non durerà.

Quando corri cosi veloce per giungere da qualche parte
Ti perdi la metà del piacere di andarci.
Quando ti preoccupi e corri tutto il giorno,
É come un regalo mai aperto e gettato via.
La vita non è una corsa.
Prendila più piano.
Ascolta la musica prima che la canzone sia finita.”

 

E noi ascoltiamola a prescindere. Ascoltiamola perché è bella.

 

SE NON AMI

Puoi decidere le strade che farai
puoi scalare le montagne oltre i limiti che hai
potrai essere qualcuno se ti va
ma se non ami
se non ami
non hai un vero motivo per vivere
se non ami
non ti ami e non ci sei
se non ami
non ha senso tutto quello che fai
puoi creare un grande impero intorno a te
costruire grattaceli e contare un po’ di più
puoi comprare tutto quello che vuoi tu
ma se non ami
se non ami
non hai un vero motivo per vivere
se non ami
non ti ami e non ci sei
se non ami
se non ami
non hai il senso delle cose più piccole
le certezze che non trovi e che non dai
l amore attende e non è invadente e non grida mai
se parli ti ascolta tutto sopporta crede in quel che fai
e chiede di esser libero alle porte
e quando torna indietro ti darà di più
se non ami
se non ami
tutto il resto sa proprio di inutile
se non ami
non ti ami
non ci sei…
senza amore noi non siamo niente mai…

Questa canzone è stata scritta da Nek nel 2009 ed è liberamente ispirata all’inno all’amore di San Paolo.

San Paolo ritiene l’amore come l’autentico dinamismo della vita cristiana: secondo lui l’amore non è un bene che possa essere conseguito una volta per sempre, ma un valore da conquistare faticosamente, quotidianamente… Per San Paolo l’amore è quindi il traguardo dell’esistenza umana, l’obiettivo dell’essere uomini. Per San Paolo soltanto chi è posseduto totalmente dall’amore è uomo, è un cristiano adulto. Noi potremmo quindi dire che soltanto chi è posseduto totalmente dall’amore è pienamente se stesso. Scriveva Kirkegaard: «La grandezza dell’uomo non consiste nell’essere questo o quello, ma nell’essere se stesso. E questo ciascuno può diventarlo se lo vuole. L’uomo cambia, ma non diventa diverso da quello che era: diventa solo se stesso». Nella prospettiva biblica l’uomo può diventare se stesso soltanto se è posseduto totalmente da questa parola sintetica che è amore.

Anche Benedetto XVII dedicò nel 2010 la sua prima grande Enciclica “Deus Caritas est” proprio al tema dell’amore affermando che “L’amore è l’essenza di Dio stesso, è il senso della creazione e della storia, è la luce che dà bontà e bellezza all’esistenza di ogni uomo”, ha dichiarato raccogliendo le idee centrali di quel documento.

Al tempo stesso, ha aggiunto, “l’amore è, per così dire, lo ‘stile’ di Dio e dell’uomo credente, è il comportamento di chi, rispondendo all’amore di Dio, imposta la propria vita come dono di sé a Dio e al prossimo”.

Cerchiamo quindi di essere noi stessi esempio e testimonianza di amore. Di quell’amore vero che nulla teme.

La felicità non è reale se non è condivisa

 

Come ristabilire una “giusta ricchezza”?

Felicità: dal latino felicitas, la cui radice “fe”- significa RICCHEZZA, abbondanza, prosperità.

La felicità è una condizione più o meno stabile di cui tutti siamo in continua ricerca. Ognuno percorre strade diverse per avvicinarcisi e probabilmente il raggiungimento totale e il mantenimento di questo stato è un’ utopia. In questi mesi trascorsi come civilista presso il Centro d’ Ascolto ho potuto toccare con mano ciò che porta ad una condizione di disagio e ad una assenza di felicità: povertà (non solo intesa in senso prettamente economico ma anche come mancanza di affetti e valori in cui credere), impossibilità di prendersi cura della propria famiglia, dipendenze di ogni genere e tante altre variabili.

La felicità è qualcosa che dobbiamo custodire noi stessi e saper condividere; mai affidarla completamente alle mani degli altri. Così facendo dipenderemmo da quel “qualcuno” nelle cui mani l’abbiamo riposta. Condividendola si moltiplica, affidandola agli altri si potrebbe perdere. Ognuno deve essere il “custode” esclusivo della propria felicità. E’ importante essere consapevoli che la felicità non è solo uno scopo da perseguire ma una capacità individuale da scoprire. Non è solo un inseguimento dei sogni futuri ma al contrario è il cercare di godere di quello che si possiede nel presente.

Lo stare bene parte soprattutto dal rapporto che abbiamo con noi stessi; cercare di vedere le cose sotto un’altra prospettiva e trovare la forza in noi per reagire agli eventi, dovrebbe essere un input per vivere una vita un po’ più “leggera”.

“Ogni minuto che passi arrabbiato, perdi 60 secondi di felicità.” A. Einstein