Sintesi progetto –> Sulla strada di casa
“SULLA STRADA DI CASA” Progetto finanziato da Caritas Italiana con fondi CEI 8XMILLE
PERCHE‘- La Caritas diocesana, nel servizio alle persone in difficoltà, ha rilevato che per quanto ci sia stato negli anni un profuso lavoro volto a migliorare le condizioni di vita delle persone in stato di bisogno,l’attuale situazione di crisi economica rende ad oggi insufficienti gli interventi posti in essere il problema abitativo,scaturito dalle enormi difficoltà economiche e lavorative, si presenta ancora non totalmente risolto per le persone in situazioni di povertà estrema e si sta ampliando per i singoli e le famiglie più fragili (nuclei monoparentali,mono reddito, disoccupati da lungo tempo, immigrati,ecc). Rispetto a questa situazione si è resa necessaria una riflessione scaturita dall’analisi del territorio e condivisa nei vari tavoli e gruppi di lavoro integrati (pubblici e privati). Questa riflessione ha portato alla consapevolezza di dover integrare e coordinare maggiormente i servizi e le risorse presenti sul territorio, gestiti e organizzati da diverse realtà (pubbliche e private), per aumentarne l’accessibilità,l’efficacia e la sostenibilità;e ha reso urgente la creazione di nuovi servizi e strumenti di aiuto economico e abitativo.In particolare si ritiene fondamentale ampliare le risposte di seconda accoglienza (alloggio sociale per adulti in difficoltà autorizzato ai sensi della L.r.20/02) e housing sociale.
COSA – Il progetto ha come obbiettivo principale quello di sostenere e educare le persone in difficoltà, da tempo conosciute e seguite dal Centro d’ascolto della Caritas diocesana e dai punti di ascolto parrocchiali, dagli ATS e dai Servizi Sociali comunali, attraverso la realizzazione di un progetto individuale di sostegno (PIS) che li aiuti a superare le loro difficoltà economiche, lavorative e abitative.
COME – Per raggiungere questo obiettivo di piena autonomia, il progetto intende realizzare:
1- la creazione di un’Equipe Territoriale Disagio Abitativo (formata da vari soggetti, pubblici e privati, che a vario titolo si occupano di disagio abitativo, grave emarginazione-povertà e inserimenti socio- lavorativi) che possa sperimentare una modalità di lavoro in rete, per la realizzazione dei PIS e per l’ottimizzazione e il coordinamento dei servizi e delle risorse presenti (I obbiettivo).
2- la creazione e gestione di una struttura residenziale di seconda accoglienza (alloggi sociali per adulti in difficoltà autorizzati ai sensi della L. r.20/2002) e di due mini-appartamenti per l’housing sociale comprensivi di operatore per l’accompagnamento degli ospiti (II obbiettivo).
3- la creazione di nuovi strumenti di sostegno economico per il pagamento degli affitti e l’adozione delle formule contrattuali più idonee a favorire soluzioni abitative sostenibili (III obbiettivo).
1- La creazione dell’Equipe Territoriale Disagio Abitativo prevede le seguenti attività: Costituzione dell’equipe (individuazione dei membri); condivisione delle modalità di lavoro e della modulistica (invio, presa in carico, attivazione risorse e servizi, cartelle sociali ecc.); definizione dei ruoli e dei compiti di ciascun membro; inizio attività (valutazione e accoglienza utenti, realizzazione dei PIS, ecc.). In particolare l’equipe sarà coordinata da un operatore dell’ente gestore (coordinatore progetto) il quale manterrà i contatti con tutti i membri dell’equipe e gli altri soggetti sostenitori del progetto (associazioni, enti, cooperative…) garantendo il buon funzionamento del lavoro e la messa in rete di tutti i servizi offerti sul territorio.
2- La creazione e gestione di una struttura residenziale di seconda accoglienza e di due mini-appartamenti per l’housing sociale prevede una serie di attività legate alla: stipula dei contratti d’affito, sistemazione, manutenzione e arredo degli appartamenti; definizione del regolamento delle strutture e della modulistica necessaria; attuazione delle pratiche per le autorizzazioni ai sensi di legge; inizio accoglienze e accompagnamento. Queste attività saranno realizzate principalmente dagli operatori dell’ente gestore (coordinatore progetto e operatore struttura) e dagli operatori della caritas diocesana ma è previsto l’affiancamento a loro da parte dei volontari caritas e dei volontari delle associazioni sostenitrici.
3- La creazione di nuovi strumenti di sostegno economico per il pagamento degli affitti e l’adozione di nuove formule contrattuali si realizzerà attraverso: la creazione di un fondo economico specifico e la messa a disposizione degli utenti di un operatore amministrativo (ente gestore) per consulenze legate alla stipula di contratti d’affitto, accesso a bandi pubblici, richieste contributi ecc. L’operatore sarà coadiuvato dai volontari della Caritas e lavorerà in accordo con gli altri soggetti del territorio che gestiscono servizi legati ai problemi abitativi (enti pubblici, associazioni di cattegoria, ecc.).
CHI – Ente titolare del progetto è la Fondazione Caritas Fano onlus, l’ente gestore è la Cooperativa Sociale Crescere; la referente del progetto è Cora Falcioni; i soggetti sostenitori e con i quali ci sono collaborazioni in atto su questo ambito: Cisl e Acli Provinciali; Ambito territoriale VI e Comune di Fano; Associazione S. Paterniano e Associazione Amici di Casa Betania; Parrocchia S. Cristoforo per Casa Padre Sempre; Cooperativa solidale I Talenti e Casa Accessibile…
CHI – I destinatari sono i soggetti fragili, con particolare attenzione a persone senza dimora, famiglie,giovani, immigrati, donne, nuclei monoparentali…
DOVE – Il territorio di riferimento è la Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola.
QUANDO – Il progetto si sviluppa su due annualità.
In collaborazione con: Cooperativa Sociale Crescere arl