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FONDO DI SOLIDARIETA’ anno 2017
Come risposta al perdurare della preoccupante crisi economica che continua a colpire un numero crescente di famiglie, la Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola ha istituito un Fondo di Solidarietà per correre incontro alle famiglie in difficoltà per motivi di lavoro. La gestione del Fondo è affidata alla Fondazione Caritas Fano ONLUS che cerca di agire in sinergia e collaborazione con i Servizi Sociali dei Comuni del territorio, destinando parte del Fondo alle necessità più urgenti di singoli e famiglie, e parte per finanziare tirocini formativi in vista del reinserimento nell’ambito lavorativo di soggetti in difficoltà. Il Fondo è utilizzato sostenendo le richieste che arrivano all’ufficio del centro di ascolto diocesano, anche tramite i centri di ascolto vicariali e parrocchiali. Il Fondo è stato dotato inizialmente di una somma derivante dall’8 per mille destinato alla carità; per la sua implementazione possono contribuire fedeli, cittadini, famiglie, associazioni, movimenti, gruppi, aziende o realtà finanziarie.
L’Equipe Caritas ha elaborato un nuovo progetto che prevede la possibilità di agevolare le scelte professionali e gli inserimenti lavorativi di soggetti fragili: persone che vivono situazioni di gravissimo disagio promuovendo inserimenti lavorativi presso datori di lavoro privati, associazioni e cooperative sociali (prevalentemente rimborsate dalla Caritas Diocesana).
Grazie alla collaborazione con il Centro Provinciale per l’Impiego, l’Orientamento e la Formazione nel corso degli anni le richieste e gli interventi sono aumentati, si sono cercati fondi attraverso progetti e donazioni. Per il 2017 Caritas Diocesana ha deciso di rilanciare l’implementazione Fondo di Solidarietà Diocesano attraverso l’adesione delle comunità parrocchiali alla Caritas Card (già presente in altre realtà marchigiane ed italiane).
CARITAS CARD
Finalità
Il progetto Caritas Card nasce appunto per sostenere ed incrementare il Fondo di Solidarietà . Il fondo viene costituito per andare incontro alle famiglie in difficoltà presenti nella nostra Diocesi e seguite dal Centro di Ascolto Diocesano Caritas.
A chi è rivolta
Alle comunità cristiane di tutte le Parrocchie della Diocesi, tramite i referenti Caritas parrocchiale ed il sostegno dei rispettivi parroci.
Cosa si chiede
Ogni parrocchia può individuare un minimo di 10 famiglie che si impegnino per un anno a versare alla Caritas la somma di almeno € 10 (non a persona, ma a famiglia) al mese.
Come Contribuire
Le Parrocchie, i Centri di Ascolto Zonali e/o Vicariali individuano un referente sarà l’incaricato che si occuperà di raccogliere i versamenti mensili dalle famiglie e girerà alla Caritas Diocesana le quote raccolte.
Come verranno riscosse le quote
Tramite bonifico bancario ogni contribuente può versare le quote in versamenti trimestrali o quadrimestrali, oppure consegnare mensilmente la somma stabilita direttamente al referente parrocchiale (presente ad es. una domenica al mese dopo la messa della comunità), che la girerà poi al Centro di Ascolto della Caritas diocesana.
Come viene garantito l’anonimato
Ad ogni famiglia che partecipa alla raccolta verrà consegnata una Card senza nome, ma con una sigla identificativa della parrocchia ed un numero identificativo del nome della famiglia versante.
Come verrà data conoscenza dell’uso del denaro ricevuto
Periodicamente verrà fatto pervenire ad ogni parrocchia un resoconto dettagliato dell’uso delle somme ricevute, al fine di dare conoscenza della destinazione dei fondi e al tempo stesso rendere visibile al pubblico l’importante funzione sociale che svolge la Caritas Diocesana. Sarà anche occasione per aggiornare la parrocchia su quanti hanno aderito al progetto stesso.
ESPERIENZE LAVORATIVE 2016
Il 2016 è stato per l’esperienze di lavoro promosse dalla Caritas diocesana un anno ricco e arricchente.
Abbiamo realizzato 35 esperienze lavorative: abbiamo quindi finanziato e gestito il tutoraggio e il pagamento di un totale di c.ca 80 mesi di tirocinio. Le proroga richieste, con compartecipazione del rimborso da parte dell’azienda, sono state 5.
Ulteriori 30 persone sono state prese in carico per essere sostenute nella ricerca del lavoro.
PROCESSO
1. Conoscenze della persona
La maggioranza delle persone da noi seguite presentano grandi carenze informative nella ricerca del lavoro. Sarebbe importante insegnare loro un metodo.
2. Ricerca dell’azienda
La “crisi economica” spesso non permette di presentare alle aziende questo progetto, ma contattarle periodicamente permette di essere riconosciuti e intessere delle relazioni.
3. Incrocio azienda e persona
Tutte l’esperienze lavorative sono state portate a termine con una certa aderenza negli obiettivi formativi e professionali. E’ un ottimo risultato se si considera che per la maggioranza dei casi sono persone fragili: per età, per salute fisica e psichica, per situazione familiare, per formazione e specializzazione, livello d’ informatizzazione e anche per carattere.
ESPERIENZE LAVORATIVE FINANZIATE DA CARITAS DIOCESANA
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