33Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. 34È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. 35Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 36fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. 37Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».  (Mc 1, 33-37)

 

Gesù parla di un padrone che, partendo, da il “potere” ai suoi servi.  Il padrone è Gesù stesso, i servi sono i suoi discepoli, quindi noi, i cristiani. Qual’è allora il “potere” di Gesù che da Lui viene dato a noi? Questo “potere” il vangelo lo chiama agape, è l’amore gratuito, libero e misericordioso, che diventa compassione, condivisione e dono di se. Abbiamo ricevuto in dono il “potere” della carità. E’ con questo “potere” che possiamo adempiere il compito affidato a ciascuno. La carità di Cristo ci fa attenti, vigilanti, pronti a riconoscere la visita del Signore, nell’incontro con le persone e nella condivisione dei loro bisogni.